Il tratto autostradale tra Barberino di Mugello e Sasso Marconi costerà il doppio: lo rivela l’ad di Autostrade Giovanni Castellucci durante l’audizione al Senato. Quei maledetti 60 km che non finiscono mai e che, alla fine, saranno costati una cifra astronomica.
È la Variante di Valico, il tratto autostradale compreso tra Barberino di Mugello in Toscana e Sasso Marconi in Emilia Romagna, necessario per potenziare il tratto appenninico dell’A1 e per il quale, come ha ammesso l’ad di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, il conto finale sarà il doppio rispetto ai preventivati 3,5 miliardi di euro e, quindi, più o meno 7 miliardi.
Castellucci ne ha parlato nel corso di un’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, dedicata alle direttive in materie di appalti, in cui ha voluto innanzi tutto chiarire che quando il complicato tratto stato progettato lui non era a capo della società: “È stata progettata negli anni ’90, io non c’ero, sicuramente col senno di poi oggi la progetteremmo in maniera differente, più in galleria e più profonda”, ha sottolineato, aggiungendo che “molti problemi sono dovuti alla scelta del tracciato, che aveva un livello di rischio geologico, misurato successivamente, superiore a quello ipotizzato dai progettisti”.
La responsabilità, insomma, non può essere messa in capo all’attuale management di Autostrade: la società, ha comunque assicurato Castellucci, “non avrà remunerazione” per l’extracosto e se lo accollerà “totalmente”, senza quindi “scaricarlo” sui pedaggi degli automobilisti. L’idea di realizzare questa grande opera infrastrutturale, talmente importante da conquistarsi un apposito sito realizzato da Autostrade per l’Italia, cominci ad comparire sulle carte nel 1982, con l’emanazione del “Piano decennale per la viabilità di grande comunicazione e misure di riassetto del settore autostradale”: molti furono per i passaggi successivi prima di arrivare, nel 2004, all’avvio dei lavori sulle due tratte originarie (Sasso Marconi-La Quercia e La Quercia-Aglio-Barberino), alle quali stata poi aggiunta la Casalecchio-Sasso Marconi.
Con il susseguirsi dei passaggi e con le difficoltà incontrate sul campo, i costi iniziali hanno per cominciato a lievitare. L’ultimo aggiornamento ufficiale, del settembre 2013, parlava di 3,9 miliardi, che nel frattempo, stando a quanto ha ammesso Castellucci, sono evidentemente aumentati ancora. Il conto finale, quindi, non sarà lontano dai 7 miliardi ma, come ha scherzosamente affermato il premier Matteo Renzi in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma dell’ultima galleria a novembre scorso, quello del 2014 sarebbe stato “l’ultimo Natale in cui i bambini vomitano in A1 sull’Appennino”. La conclusione dei lavori, infatti, dovrebbe arrivare nel 2015.
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Fonte: Il Tirreno Toscana